Timo è un duro, con lui non si scherza. Ha imparato a cavarsela da solo grazie a Rolf, che l’ha cresciuto barcamenandosi con lavoretti saltuari tra bar e palestre. Rolf ha insegnato a Timo anche un sacco di altre cose: che nessuno ti aiuta là fuori e se vuoi tirare avanti devi pensarci tu; che a volte per farti rispettare le parole non bastano, ma anche che saper usare le mani non significa doverlo fare. Insieme hanno vissuto momenti alti e momenti bassi, ma ne sono sempre usciti. Solo che. Solo che quando è arrivato il virus a prendersi Rolf, Timo ha scoperto di non essere suo figlio. Ora è davvero solo, e il suo diario è una lunga lettera al padre che non ha mai conosciuto.

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